Benedizione Pasquale della Famiglie e Case

IL SIGNIFICATO DELLA BENEDIZIONE DELLE FAMIGLIE

Ogni anno i nostri sacerdoti entrano in quasi tutte le case della Parrocchia a portare alle famiglie e alle abitazioni la Benedizione di Dio e il ricordo del Battesimo con l’acqua benedetta. In questa occasione, proseguendo quella scelta iniziata lo scorso anno di dare un taglio puramente evangelico alla preparazione della Santa Pasqua, i sacerdoti di Altopascio, Marginone, Spianate, Montecarlo, San Salvatore e Castellare, doneranno a tutte le famiglie il Vangelo di Marco (dopo quello di Matteo consegnato l’anno passato). Anche questo Vangelo, di cui sono state stampate più di 7200 copie, è stato redatto e rilegato in un libretto arricchito con note e commenti profondi ma di facile comprensione, atti ad offrire suggerimenti per un primo approfondimento e per incoraggiare verso una lettura personale o di gruppo della Parola di Dio. La tradizione di benedire le famiglie per prepararle alla Santa Pasqua, è una pratica antica che però sta andando in disuso in molti luoghi in quanto ritenuta retaggio di epoca rurale e spesso accettata dai fedeli solo come un’usanza di cui si è smarrito il vero significato. Questa benedizione invece, pur essendo una piccola cerimonia, ha un valore grande per chi guarda con gli occhi della fede. Il Dio della Liberazione dalla schiavitù dell’Egitto, il Dio della Risurrezione di Gesù, passa ancora nelle nostre case e nella nostra vita per sostenerci nel cammino faticoso della liberazione dal male sia sociale sia personale. Come si legge nel nuovo Benedizionale, la Chiesa stessa invita fortemente i pastori a «considerare come uno dei compiti principali della loro azione pastorale la cura di visitare le famiglie per recar loro l’annunzio della pace di Cristo, che raccomandò ai suoi discepoli  «In qualunque casa entriate, prima dite Pace a questa casa» (Lc 10, 5)». Le benedizioni (di persone, della mensa, di oggetti, di luoghi) sono dei “sacramentali”, cioè segni sacri istituiti dalla Chiesa che non conferiscono la grazia dello Spirito Santo alla maniera dei sacramenti ma, mediante la preghiera della Chiesa stessa, preparano a ricevere la grazia e dispongono a cooperare con essa. Ogni benedizione è allo stesso tempo lode di Dio per le sue opere e i suoi doni, e preghiera affinché con l’intercessione della Chiesa gli uomini possano usare i doni di Dio secondo lo spirito del Vangelo (nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica: 1667-1678). Gli effetti sono soprattutto spirituali: con la benedizione delle mura domestiche si invoca la protezione di Dio sulla dimora affinché i suoi abitanti conducano una vita conforme alla rettitudine evangelica e trovino in Dio il loro punto di riferimento. Lo sguardo provvidente e benevolo di Dio si posa sull’uomo: Dio ama l’uomo e lo assiste in tutte le circostanze, mentre questi si impegna a fare la Sua volontà in tutto e per tutto. L’acqua benedetta che il sacerdote usa per l’aspersione è un elemento aggiuntivo che ci ricorda il nostro Battesimo, sacramento con il quale siamo stati incorporati a Cristo e siamo rinati a vita nuova. Per quanto sia importante il significato della benedizione alla casa, come luogo in cui vivono i fedeli battezzati, è certo che la Chiesa intende benedire, innanzitutto, le persone che vi abitano oltre che la dimora stessa; perciò, come indicato nel nuovo Benedizionale, è richiesta la presenza dei membri della famiglia e «non si deve fare la benedizione delle case senza la presenza di coloro che vi abitano.»

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